Dopo circa 12 anni di riforme isolate e disorganiche, il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ha segnato un importante cambiamento nell'approccio alla materia della crisi, distinguendosi per gli intenti di razionalizzazione e riordino degli istituti che la compongono.
Tali importanti novità hanno interessato sia concetti giuridici inediti (assetti organizzativi adeguati, procedure di allerta, stato di crisi), sia il sistema delle procedure concorsuali già vigente nella Legge Fallimentare, a partire dal fallimento.
Prima ancora che una riforma giuridica, il nuovo Codice incoraggia una vera e propria rivoluzione della percezione sociale del concetto di fallimento. All'art. 349 si legge infatti che i termini «fallimento», «procedura fallimentare», «fallito» nonché le espressioni dagli stessi termini derivate devono intendersi sostituite, rispettivamente, con le espressioni «liquidazione giudiziale», «procedura di liquidazione giudiziale» e «debitore assoggettato a liquidazione giudiziale» e loro derivati.
Viene dunque superata la dicitura che, per prassi ormai secolare, percepiva negativamente la figura del fallito.
Non viene invece abbandonata la sostanza del sistema delle procedure concorsuali: attorno alla "nuova" liquidazione giudiziale (ex fallimento), ruotano una serie di procedure di soluzione concordata della crisi (Concordato preventivo, Piani attestati di risanamento, Accordi di Ristrutturazione, etc.) che in parte rispecchiano quelle già vigenti prima della riforma, e in altra parte si differenziano per convenienza e praticità di accesso agli strumenti premiali.
Si delinea quindi un nuovo sistema di tutele per l'imprenditore che versa in stato di crisi o di insolvenza, le cui scelte potranno orientarsi diversamente a seconda del tipo di attività svolta, della reversibilità della situazione di crisi e delle tempistiche con cui quest'ultima viene accertata.
Nel corso dei miei studi post accademici e della mia attività professionale, ho maturato competenze specifiche sul nuovo sistema di regolazione della crisi d'impresa e dell'insolvenza, cui ho affiancato esperienze dirette nell'ambito della Liquidazione del patrimonio del debitore civile, del Piano del consumatore e delle procedure di Sovraindebitamento.
Attualmente mi occupo di assistere imprese individuali, società, consorzi e privati nella gestione delle situazioni di crisi e di insolvenza regolate dal Codice della Crisi e dalla vecchia Legge Fallimentare. In particolare, anche in collaborazione con gli Studi legali partner, svolgo le seguenti attività (da intendersi sia lato debitore e sia lato creditore):